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Italiani e telefonino: tra amore e dipendenza
Ce l'hanno 3 su 4, il 34% non lo spegne neppure quando dorme
Italiani e telefonino: tra amore e dipendenza
Gli effetti? Positivi per la maggioranza. Per il 70% sono migliorati i rapporti sociali. Ma il 52% è in ansia: sindrome da Grande Fratello
 
MILANO - Noi e il nostro cellulare: quanto siamo maniaci, quanto ci fa bene, quanto ci fa imbufalire, quanto ne possiamo fare a meno. Solo alcune delle domande a cui prova a rispondere un'inchiesta di Astra Ricerche. Dalla ricerca su oltre 2 mila "cavie" rappresentative della popolazione italiana sopra i 16 anni, e presentata da Nokia, emerge un ritratto in chiaroscuro di quello che per moltissimi è diventata una vera estensione del corpo umano.
CHI LO USA - «Intanto bisogna sfatare il mito che ogni italiano abbia un cellulare - ha detto il sociologo Enrico Finzi presentando i dati -: lo usano 3 su 4». Qhe non ce l'hanno sono solo le persone socialmente «marginali»: soprattutto donne anziane, spesso vedove, e i poverissimi. Gli effetti di questa diffusione di massa? Soprattutto positivi, a sentire i nostri connazionali. Le famiglie, grazie al cellulare, dovrebbero essere più solide: il 70% ha risposto dicendo che con il telefonino ha reso più frequenti i rappporti con i parenti e più in generale i legami sociali. Il 21% ha più amici di prima, il 19% si sente più sicuro di sé, l'11% ha più successo con l'altro sesso.
GLI INNAMORATI - E se il 44% prova quindi una comprensibile gratitudine per il portatile, il 54% lo considera addirittura un amico. Per un patologico 7% è persino un oggetto d'amore. D'altronde, il 35% degli italiani non lo spegne neppure quando dorme. E solo un 3% preme il tasto off prima di avere un rapporto sessuale: «Ecco una delle cause del crollo della natalità», scherza Finzi.
GLI ARRABBIATI - Benché i sentimenti positivi siano prevalenti, ce anche chi il telefonino non riesce a sopportarlo. Il 52% vive una sorta di sindrome di Grane Fratello: per colpa del telefonino si sente troppo controllato e pensa che questa "disponibilità" minacci la sua indipendenza. Per l'11% il cellulare ha portato a scoperte spiacevoli su altre persone: fedifraghi all'occhio, insomma (il 6% dichiara di essere stato "beccato" per qualche "marachella"). E circa 30 italiani su 100, alla fine, sopportano poco l'onniopresente gingillo: il 9% prova antipatia, il 16% è irritato, il 7% lo rifiuta. Ma quasi nessuno può fare a meno di teneerlo acceso: solo l'1,8% lo tiene sempre spento. «E' la sindrome dell'attesa perenne», dice la psicoterapeuta Maria Rita Parsi. «Viviamo in una sorta di bulimia esistenziale, di horror vacui per i momenti di inattività. E il cellulare su questo non ci ha certo aiutati» conclude Finzi.
P. Ott.
23 settembre 2005
 
 
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